33) Come il mare
"Ma poi mi domando: se metto a tacere il mio inquieto desiderare, il mio sovreccitato fervore e questa mia natura stupidamente affamata - che cosa farò allora della mia energia?
Ecco la risposta della guru: Cerca Dio. Cerca Dio come un uomo con la testa in fiamme cerca l'acqua."
(Elizabeth Gilbert, Mangia, prega, ama - Una donna cerca la felicità, 2006)
- 30.
Non ho mai saputo cosa aprisse questa chiave.
Non l'ho mai saputo fino a quel giorno in cui mio nonno mi confidò che senza di lei io non sarei nemmeno stata al mondo.
Lui l'aveva lasciata a mia nonna in custodia prima di partire per la guerra, dicendole che le avrebbe svelato che cosa aprisse, ma che lei avrebbe dovuto aspettare il suo ritorno.
Lei si fece promettere in cambio di tornare. Leggi tutto "33) Come il mare"
24) Riordini
"Se una scrivania in disordine è segno di una mente disordinata, di cosa sarà segno allora una scrivania vuota?"
(Albert Einstein)
- 93.
Per chi è abituato a essere occupato, in tutti i sensi, c'è il rischio di cadere in uno stato depressivo, se all'improvviso mancano le cose da fare. Gli orari si sballano, la notte si confonde con il giorno, la barba cresce...
Ci sono anche cose bellissime, però, che non si sono mai viste durante la settimana, come Leggi tutto "24) Riordini"
23) Saluti e baci
"What is that feeling when you're driving away from people and they recede on the plain till you see their specks dispersing? - it's the too-huge world vaulting us, and it's good-bye. But we lean forward to the next crazy venture beneath the skies."
(Jack Kerouac)
- 100.
Non ho mai sentito nessuno dire che il cibo è soltanto un mezzo col quale nutrirsi.
Il cibo è una questione emotiva e gratificativa. È bello farlo, è bello mangiarlo. È bello mangiarlo insieme, è un pretesto per vedersi e condividere. Il cibo è sociale. Leggi tutto "23) Saluti e baci"
4) La X nel nome
"Yesterday is history; tomorrow is a mystery. Today is a gift, which is why we call it the present."
(Bil Keane)
- 233.
Non ho ancora detto chi sono e come mi chiamo.
Sul chi sono ci sto lavorando.
Sul mio nome, diciamo che a un certo punto nasco, e, vittime dell'insistente adolescenziale fantasia esotica delle mie sorelle, i miei decidono di chiamarmi Alexandra.