28) Concretizziamo

"Knowing is not enough, we must apply. Willing is not enough, we must do." (Johann Wolfgang von Goethe)

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Secondo la Bibbia, di regola l’astrologia è una forma di ciarlataneria. Così come lo è ogni altra pratica di divinazione, chiromanzia, scaramanzia, ecc. “Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il Signore detesta chiunque fa queste cose." (Deuteronomio 18:9-11)
D’altra parte, i ciarlatani sono sempre esistiti ed esisteranno sempre. In ogni luogo, persino in Chiesa. Così come chi invece è onesto, ama e sa fare il suo lavoro. Questo vale per chiunque.

La mia fiducia di fondo nei confronti del Cielo non me la tocca nessuno, gli devo giusto la vita. Ma rimango comunque curiosa di leggere un po’ tutto se posso trovare - anche solo per gioco - le risposte che cerco. E cerco grandi risposte nelle banali cose quotidiane, pure. Come l’oroscopo, o, meglio, l’influenza delle stelle, che, come ho già detto, se ha potere sulle maree, perché non dovrebbe su di noi?

C’è un concetto che voglio arrivare ad esprimere attraverso qualche pillola tratta dall'oroscopo di Rob Brezsny scritto tra il 2016 e il 2018. Vi riporto lui perché, nella sua totale pazzia, espressa nero su bianco tutti i giovedì, in qualche modo dice (anche) cose interessanti. Io e MJ, tra gli altri giochi della pausa caffè, condividevamo anche questo. Erano cose leggere, poco impegnative, che stemperavano tutto il resto.

È possibile che tu stia per ritrovare un po' dell'innocente saggezza che avevi da bambino? Credo di sì, a giudicare dai presagi astrali. Se tutto andrà bene, presto ti si aprirà un ampio spiraglio sul tuo vero destino, qualcosa di molto simile alla visione che avevi quando eri piccolo. E questo, a sua volta, ti permetterà di vedere sul serio magici unicorni, di giocare con fate maliziose e di mangiare nuvole che scendono molto vicino alla terra. Questa sacra visione del tuo io originario ti renderà anche più intelligente. Potresti, per esempio, capire come esprimere parti di te che prima consideravi inesprimibili e scoprire segreti su come attirare di cui hai sempre sentito la mancanza.
(https://www.google.it/amp/s/www.internazionale.it/oroscopo/2016/09/29/amp/gemelli-29-settembre-5-ottobre-2016)

"Se non usi la tua fantasia, qualcun altro la userà per te", diceva lo scrittore Ronald Sukenick. Questo è sempre vero, ma nel 2017 sarà particolarmente importante. Voi Gemelli avrete una capacità senza precedenti di affinare e sfruttare la vostra fantasia. Avrete la fortuna di essere così motivati e ingegnosi da farla funzionare in tanti nuovi modi, che vi permetteranno di compiere meravigliosi atti di creatività e di autotrasformazione. Ti avverto solo di una cosa: se non userai la forza di volontà per sfruttare questa occasione, la tua immaginazione si atrofizzerà e sarà colonizzata.
(https://www.google.it/amp/s/www.internazionale.it/oroscopo/2016/12/15/amp/gemelli-15-21-dicembre-2016)

"Non so ancora cosa voglio fare da grande". "Dato che non riesco a decidere che cosa voglio, farò tutto".Ti sono mai passati per la mente questi pensieri? Se sei tentato di adottare una di queste prospettive, è ora che tu riveda la tua posizione. Un pizzico di ambivalenza sugli impegni che vuoi assumerti e una certa disponibilità a prendere in considerazione una miriade di possibilità faranno sempre parte di te. Ma se speri di reclamare tutti i tuoi diritti, se vuoi maturare fino a diventare il tuo vero io, dovrai cominciare a essere un po’ più deciso e specifico su quello che intendi fare.
(https://www.internazionale.it/oroscopo/2017/06/08/gemelli-8-14-giugno-2017)

Non si può essere un po’ incinta. O si è incinta o no. Ma in senso metaforico il tuo stato attuale si avvicina molto a questa condizione impossibile. Hai intenzione di impegnarti per dare vita a una nuova creazione? Decidi al più presto, per favore. Scegli una soluzione o l’altra, non restare nella zona grigia. E considera che stai indugiando anche in altri aspetti della tua vita. Sei quasi coraggioso, più o meno libero e parzialmente fedele. Per tutte queste situazioni il mio consiglio è sempre lo stesso: vai in fondo o smetti di far finta che potresti.
(https://www.internazionale.it/oroscopo/2018/03/01/gemelli-1-7-marzo-2018)

Grintoso, deciso, specifico, concreto. Devi essere. Più. In altre parole, è chiaro che sono bravissima a programmare, ma che scarseggio nell’azione. E così non è mai abbastanza, niente.

Ecco perché questa settimana ho deciso di fare diversamente.

La mia parte preferita di Mamma ho perso l’aereo (Chris Columbus, film 1990) è quando il bambino prende su il suo piano d’azione, stilato e studiato nei minimi dettagli e disegnato coi pastelli a cera, e lo srotola sul tavolo. E il foglio si apre scricchiolando. E tu sai che da lì in poi succederà qualcosa.

Così mi sono sentita molto Kevin quando questa settimana ho preso il mio disegno virtuale e l’ho srotolato anch’io e l’ho sentito fremere, anch’io. E ho pensato che, nonostante i pastelli a cera, ridendo e scherzando lui alla fine li stende tutti. Con i mezzi che ha.

In questo periodo di semina, in cui lo studio, l’impegno e l’entusiasmo si alternano a momenti in cui mi sento impantanata in acque stagnanti, ogni tanto mi soffermo e mi guardo indietro, e rivedo tutte le cose che ho fatto. Voglio dire, gli obiettivi raggiunti, le soddisfazioni, non le cose che mancano. Fermarmi a ricordare mi ricarica. Sono tutte un po’ traballanti, ma ci sono. Sono passati sei mesi e mezzo da quando ho iniziato questo percorso di trasformazione e di ricerca della felicità, ho perso undici chili e mezzo (e mi sono dovuta rifare il guardaroba); mi sono licenziata da un lavoro che non mi dava più niente a parte i soldi; ancora un paio di settimane e comincerò la pratica in sala di doppiaggio, e poi la scuola di teatro dove, per lo stage estivo, ho portato un monologo di Solange tratto da Le Serve di Jean Genet, con tanto di lotte, conflitti e soddisfazioni. Ho anche ritrovato il mio insegnante di teatro di un remoto laboratorio universitario, e si è chiuso un altro cerchio. Ho preso l’abitudine di camminare all'aperto lungo i percorsi CAI che attraversano la città, e progetto di partire in pellegrinaggio per fare uno dei Cammini di Santiago. Non prima di aver fatto qualche percorso propedeutico attraverso l'Italia, percorsi di cui vi parlerò non appena saranno più chiari anche per me. Ho rimesso in sesto la mia casa dopo dieci anni, anche se sarò sempre fan, per natura e non per scelta, del disordine creativo e della scrivania di Einstein. La mia casa mezza vuota di cianfrusaglie assomiglia a me adesso, e il mio home recording studio è rifinito e lucidato sia per la lettura che per la musica, la libreria è divisa per sezioni di libri, album e film archiviati anche via software, quadri e foto appesi (solo quelli che contano), e un laboratorio esterno che profuma di trementina e nasconde i miei tesori. E poi sto finendo il manoscritto.

Così, all’improvviso mi sento come una cameriera afroamericana che con una mano agganciata al fianco e l’indice puntuto intima a sé stessa Now get your ass off that chair and do this shit! OKAY?

E va bene.

Tanto per cominciare, preparo un curriculum artistico, e lo piazzo sul mio sito.

Poi, vado su Antonio Genna - Il Mondo dei Doppiatori, noto portale italiano dedicato, e mi scarico tutti gli indirizzi degli studi italiani e delle associazioni che hanno a che fare con il doppiaggio. Faccio la stessa cosa con Enciclopedia del Doppiaggio, che, oltre a elencare gli studi, elenca le società.
Li divido in una mappa studiata per zone, ordinate per prossimità, concentrandomi prima su Roma e poi su Milano. Organizzo un paio di giorni nelle due città con l’intenzione di farmi un bel giretto con tot copie del mio curriculum stampato e lasciarlo ai tot studi dell'elenco.
Perché Roma e perché Milano? Una buona gavetta al nord sui cartoni animati, prima di fare il grande salto. Cartoni e serie su Milano, cinema classico su Roma, spot e documentari a Bologna. Pare che vada così.

Infatti, dalla stessa lista di Antonio Genna entro nei siti dell'Emilia Romagna e scopro che a Bologna si fanno soprattutto speakeraggio e spot, e che due degli studi tra quelli elencati non si trovano lontano da casa mia.
Viene fuori anche che la nostra insegnante di recitazione in Accademia conosce qualcuno all'interno degli studi, e me lo raccomanda.
Invio curriculum prima di subito.

Una delle cose fondamentali che ti dànno i corsi e gli ambienti di formazione, al di là della formazione in sé, sono i contatti. Se non entri a far parte dei circoli formativi, seminari, incontri, master, workshop, occasioni di ogni genere, non entri nell'ambiente. Non hai accesso a numeri di telefono, link, eventi, indirizzi che contano e catene di conoscenze e di relazioni che poi si diramano come ragnatele.
Questo vale anche per la scrittura: si dice che uno scrittore dovrebbe essere, contrariamente alla sua natura riflessiva e blindata, un assiduo frequentatore di lounge bar, uno da ricevimenti, uno col drink in mano e jazz sullo sfondo, occhi e orecchie puntati sulla gente che conta e una spiccata eloquenza da affabulatore esperto di comunicazione. Un animale sociale, insomma.

Per questo, in genere, aderisco a qualsiasi workshop sul doppiaggio / lettura / recitazione / speakeraggio e spot organizzati in tutta Italia da professionisti noti del mestiere. O chiunque sia disposto a dare lezioni individuali, all'occorrenza, perché sono preda della paura delle dinamiche della classe numerosa in Accademia, e, nonostante l'indiscussa utilità dell'imparare anche dagli errori degli altri, mi prudono le mani: di fatto, al microfono in sala si riusciranno a fare, se va bene, quindici minuti a testa, su tre ore complessive di lezione. Timore confermato dai corsisti dell’anno scorso. E non c'è modo di evitarlo, è anche giusto così.
Guarda caso, scopro che un doppiatore gigantesco, l’amata voce di Jude Law, vive e dà lezioni individuali a Bergamo. Più vicino di Roma, per la miseria! Gli scrivo. Come niente, concordiamo un appuntamento.

Poi, contatto la migliore casa editrice che conosco che si occupa di pubblicare audiolibri e prende in considerazione anche attori emergenti, la Emons Edizioni: mando un'email, in punta di piedi ma netta, così, riassumibile in Mi piacerebbe fare gli audiolibri. E lavorare per voi. Come devo fare? e viene fuori che qualcuno di gentilissimo mi risponde (!), e mi risponde che la Emons Edizioni è una casa editrice di audiolibri con una precisa linea editoriale, che riguarda anche i lettori: attori professionisti, che oltre ad essere bravi siano anche noti – così da poter riverberare l’eco d’un titolo già uscito magari da anni in libreria. "Oltre alla produzione per la casa editrice, data la nostra esperienza, riceviamo molte richieste da parte di terzi per la loro produzione di audiolibri. In quel caso ci avvaliamo di bravi attori selezionati tramite un provino. Quindi certo, accettiamo volentieri curricula di attori e lettori emergenti. Le chiedo di inviarci una pillola di lettura da un minuto e mezzo circa. Ascolteremo la sua pillola ed eventualmente la contatteremo non appena organizzeremo una nuova sessione di provini qui a Roma."

Con immensa gratitudine, faccio come mi chiedono, e attendo di sapere quando si svolgerà la prossima sessione di provini a Roma. Sempre che mi prendano in considerazione.

Non mi rispondono tutti, per quelli cortesi che lo fanno però la regola è più o meno quella, inviare pillole da non più di un minuto e mezzo per vie telematiche e poi eventualmente “sarà ricontattata per un provino in presenza”.

Questo non vale per il doppiaggio classico. Per quello è un’altra storia.

C'è questa novità dei contest, però, tra quelli che ti premiano con un riconoscimento, come il Premio Tonino Accolla, che però è vincolato ad un limite di età, e quelli che ti premiano con un contratto, come il contest di Voice Anatomy, il meraviglioso programma radiofonico di Radio24 condotto da Pino Insegno.

Cerco di andare oltre il nervoso sui limiti d’età.

Il contest di Voice Anatomy, per fortuna, non ne ha. E trovo pazzesco che diano un'opportunità come questa: a parte i tutorial scaricabili anche in podcast, ma, prima per la Warner Bros., che si è concluso con due vincitori e sei finalisti i quali attualmente sono stati collocati e lavorano tutti e sei, poi per la Walt Disney...

"Signori, avevate la mia curiosità, ma ora avete la mia attenzione."

...offrono un contratto al vincitore per un film prodotto da loro.

Non mi sento neanche lontanamente all’altezza, ma come posso farmi scappare un’occasione del genere?
Tengo d’occhio i provini ogni domenica su Radio24 ed ecco, spero che si tratti solo della prima edizione, insomma che a questa ne seguano altre, ma, nel frattempo, dopo vari arrovellamenti su quanto convenga rischiare di bruciare le tappe, mando lo stesso un minuto di infanzia. Lo faccio. Al massimo non mi calcoleranno, penso.

Non so se vi è chiaro cosa significa tutto questo per me.

Ancora. Usando come ponte inatteso la già citata rubrica di Sul Romanzo "Trova lavoro in editoria", concludo con due iscrizioni fondamentali:

  • Media Match, il portale che fornisce opportunità di lavoro nell'industria dei media - cinema, televisione, social media, design, musica, teatro e danza.
  • E l’incredibile Voci.fm, il sito delle voci, a disposizione sia di chi lavora con la voce, sia di chi necessita di uno speaker, doppiatore o cantante da integrare al proprio palinsesto o da utilizzare per la registrazione di spot, jingles, documentari, audiolibri ecc.
    Da oggi mi trovate anche lì.

Nel frattempo, ho iniziato a dare lezioni di musica a mio nipote. Sedici anni. Da qualche settimana. Una cosa così, fatta in famiglia, partita da lui, che mi sta facendo scoprire cosa vuol dire dare qualcosa a qualcuno. Veramente.
E se prendessi in considerazione l’idea di farlo per mestiere? D'altra parte in qualche modo dovrò tornare a lavorare con un minimo di stabilità, tra un provino e l'altro.
Il suo viso che si illumina quando capisce le cose è indescrivibile quello che mi fa provare.

Per caso, scopro anche che c’è chi si fa pagare per una cosa che si chiama animazione alle feste dei bambini, cioè una cosa che ho fatto gratis da sempre solo per il piacere di farla.
Che amo i bambini è un eufemismo, voglio dire, c’è una specie di forza che ci lega così, per natura. Chi lo sa perché. Ai bambini dài dieci, e loro ti restituiscono centocinquanta. Ti dànno tutto, e io me ne intendo del dare tutto. Siamo prede dello stesso modo di amare, questo ci rende complici naturali.
Lo scopro perché chi mi conosce mi chiama gratis dato che i professionisti son da pagarsi... e così mi appunto anche questo. Non si sa mai. A proposito della bellezza del dare. (E dell'essere disoccupati.)

Per finire, c'è il mio manoscritto, sul quale non posso svelarvi nulla, ancora, ma, se fosse un film, questo posso dire, sarebbe un film di Giuseppe Tornatore. Senza dubbio.
Esiste anche un secondo manoscritto, perché è ormai noto come la mia duplicità mi accompagnerà fino alla morte. Su quello posso dire che parlerà di doppiaggio.
Su quale dei due uscirà per primo è un mistero anche per me.

Per la parte di marketing, perché animale sociale non sono, mi rivolgo alla "persona da cui bisogna andare se si vuole pubblicare in autonomia in Italia", così lo definiscono, lo stra-recensito esperto di self-publishing Emanuele Properzi.

E insomma, tutto sommato mi sembra che, per questa settimana, Brezsny si possa anche scansare.

Non vedo l'ora di raccontarlo a MJ.

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2 risposte a “28) Concretizziamo”

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